malato da qualche tempo, si è spento a Sacile sabato scorso
i funerali mercoledì 28 agosto in duomo
Il Piccolo Teatro Città di Sacile perde il suo “paròn Fortunato”: questo è infatti il ruolo che ha consacrato
la bravura e l’estro di Gino Santacatterina, attore per molti anni della Compagnia, scomparso a Sacile sabato 24 agosto, dopo che già da qualche tempo la sua salute andava declinando.
Nato a Santorso, non lontano da Schio in provincia di Vicenza, Gino aveva amato e frequentato il teatro fin da giovane, prima di trasferirsi a Sacile, dove ha trascorso con la famiglia la maggior parte della sua vita e dove negli anni Novanta entrò in contatto con il Piccolo Teatro, gruppo con il quale condivise moltissime avventure in palcoscenico per almeno un ventennio.
Tra le sue interpretazioni, i ruoli nei “Balconi sul canalazzo” di Testoni (il ridicolo parente campagnolo in visita a Venezia tra gli illustri ospiti di famiglia),
“Piccola Città” di T.N. Wilder (il lattaio Onofrio Newsome),
“L’Allegra Verità” di Noel Coward (il cameriere-filosofo di casa Essendine), lo svagato maggiordomo di Enrico Duval nel vaudeville
“Le sorprese del divorzio”, ma soprattutto le due commedie con le quali conquistò onori e premi in numerosi festival nazionali e internazionali:
il paròn Fortunato delle goldoniane “Baruffe chiozzotte” e lo “Steva” (Stefano) protagonista dei “Tramassi per maridar ‘na puta”, libera rielaborazione in veneto della celebre commedia di Nicolò Bacigalupo “Maneggi per maritare una figliola” portata al successo da Gilberto Govi. Proprio a Schio nel 2000 la Compagnia di Sacile aveva presentato con successo le “Baruffe” fresche di debutto allo
“Schiofestivaldagno”, rassegna teatrale nazionale nella quale aveva conquistato il 2° posto assoluto, portando a casa anche
due premi speciali, uno dei quali attribuito proprio a Gino Santacatterina come miglior attore caratterista “per lo scaltro mestiere con cui ha saputo riprodurre la comica parlata di paròn Fortunato”. Con le “Baruffe”
Gino ha viaggiato in Europa, grazie al sodalizio con I Coragi di La Réole nella versione franco-italiana della commedia, portando sempre con grande successo, anche personale, il suo esilarante personaggio tra la Francia, il Belgio, l’Istria e le moltissime repliche nel Triveneto (in totale quasi 100 spettacoli).
Particolarmente stretta anche l’amicizia con il suo omologo francese, François Thierry, un “Fortunato” di altrettanta presa sul palco e di uguale indole ironica ed estrosa. Già
“coppia comica” nelle “Baruffe” con la “donna Libera” di Elisabetta Basso, ebbe la sua d
efinitiva consacrazione nel ruolo che già fu di Gilberto Govi come “Steva” (Stefano) nei “Tramassi per maridar ‘na puta”, oggetto delle angherie della moglie Giggia (sempre Betta Basso) nella difficile scelta di un marito degno dell’unica figlia “ricca ereditiera” delle sue fortune. Grazie al
feeling e alla verve comica dei due mattatori, la commedia ebbe straordinario successo in tutto il Triveneto, partecipando a molte prestigiose rassegne e ottenendo nella stagione 2004-2005 il Premio Fain-Valdemarin a Romans d’Isonzo.
Gli amici potranno salutare Gino nel duomo di Sacile, dove si terranno
i funerali mercoledì 28 agosto alle ore 16.00. Tutta la Compagnia del Piccolo Teatro si unisce alla figlia Lorena e alla famiglia nel suo ricordo.