UNA STORIA ISTRIANA A SACILE PER IL GIORNO DEL RICORDO
sabato 12 febbraio l’attrice Elsa Fonda presenta il suo romanzo autobiografico “La cresta sulla zampa”, ospite del Comune e del Piccolo Teatro
“A Pirano avevo imparato ad essere in comunione. Via da lì sarò mare in tempesta”. Con queste parole
l’attrice istriana Elsa Fonda sottolinea il passaggio doloroso
dell’esodo dalla sua terra nel
romanzo autobiografico “La cresta sulla zampa”, recentemente pubblicato per i tipi di Ibiskos Editrice e scelto dal Piccolo Teatro Città di Sacile e dall’Assessorato alla Cultura del Comune come spunto per una riflessione sul
“Giorno del Ricordo”.
Sabato 12 febbraio alle ore 10.30 il Teatro Zancanaro accoglierà infatti pubblico e studenti delle Scuole Superiori cittadine per un
incontro con l’autrice, che presenterà ed interpreterà alcuni passaggi del libro e dialogherà con la platea insieme a
Gianpaolo Carbonetto, giornalista caporedattore del “Messaggero Veneto”, moderatore dell’evento.
L’invito per questa particolare iniziativa, promossa in sinergia con la Biblioteca Civica “Romano Della Valentina” e
col sostegno della Provincia di Pordenone, è anche l’occasione per rinsaldare il
legame artistico di Elsa Fonda con Sacile, un rapporto mediato proprio dal
Piccolo Teatro, che spesso in passato l’ha coinvolta come docente di dizione e
tecnica teatrale in laboratori, conferenze e récitals (link https://www.piccoloteatro-sacile.org/formazione/index.html) dedicati al mestiere dell’attore e alla scrittura ed interpretazione del testo, nella produzione drammaturgica e poetica.
Attrice e “voce Rai” per oltre trent’anni,
docente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma e in altre prestigiose Accademie,
autrice di testi, studi e riduzioni teatrali, Elsa Fonda narra nel libro della sua dorata infanzia istriana, della difficile adolescenza e quindi della sofferta decisione familiare di lasciare infine l’amatissima Pirano per stabilirsi a Trieste, in qualche modo purtroppo ancora “straniera tra stranieri”, in una città dove
“essere profughi era una vergogna che nessun aiuto più o meno pietoso poteva cancellare”.
Nel suo scritto si intrecciano quindi
la storia personale e la storia corale di una comunità, come ebbe modo di sottolineare tra gli altri Claudio Magris, uno dei primi a leggere queste pagine ancora “in fieri”: “
Mi pare un libro molto forte, poetico, doloroso e capace di andare inaspettatamente e dolorosamente in fondo alla verità – una verità che non è soltanto individuale, ma è al tempo stesso individuale e collettiva, storica”.
Dopo la recente intensa partecipazione al “Giorno della Memoria”, il Piccolo Teatro si fa volentieri interprete di un’altra iniziativa di alto valore culturale, nel senso della presenza e della testimonianza civile di storie e protagonisti che non devono essere dimenticati.
Scheda editoriale nel sito web dell’Editore:http://www.ibiskoseditricerisolo.it/catalogo_scheda.php?id=767