la magia e l’arte del teatro in mostra a Sacile per il Quarantennale del Piccolo Teatro (1969/2009)
Sacile, ex-chiesa di San Gregorio > dal 21 novembre al 6 dicembre 2009 PROROGATA FINO ALL'8 DICEMBRE 2009 allestimenti e multivisioni a cura dell’Immaginario Scientifico-Science Centre, Trieste Per una volta, dopo quarant’anni di palcoscenico, il Piccolo Teatro Città di Sacile ha deciso di raccontarsi da una prospettiva diversa, per provare a trasmettere almeno un po’ di quella magia, delle sensazioni, degli scorci rubati, dei momenti di tensione emotiva, dell’euforia che si “annusano” dietro le quinte o nel retropalco di un teatro, quando si prepara uno spettacolo o lo si recita sulla scena.
E’ un modo per coinvolgere lo spettatore in un progetto che, lungi dall’essere meramente auto-celebrativo, prende spunto dalla storia di una Compagnia come tante, con le sue scelte artistiche, gli autori rappresentati, i progetti scenografici, le immagini d’archivio, per farne una sorta di “paradigma teatrale”, dando corpo infine a quella fascinazione che seduce chiunque senta il richiamo del palcoscenico. Dopo la mostra storica realizzata nel 1996, che aveva permesso all’Associazione di recuperare gran parte del proprio archivio, disperso negli anni se non per la cura e la passione di alcuni dei suoi protagonisti, la festa del Quarantennale ci è sembrata il momento più adatto per provare a riutilizzare, almeno in parte, questa gran mole di documenti dandole nuovo respiro, come a lasciare il “baule dei sogni” per animarsi in singolari ed inedite forme e visioni. La collaborazione con l’Immaginario Scientifico di Trieste rappresenta allora un passo avanti per unire nuove soluzioni tecniche a particolari contenuti artistici e culturali, con l’intento di creare un progetto innovativo, che porti lo spettatore “dentro” il teatro, ovvero “oltre il sipario”, accompagnandolo in un viaggio di esplorazione sul filo del vero o del verosimile, della realtà o della finzione. Come quando ci si muove sul set di un film guardando dall’altra parte della cinepresa, anche qui si comprendono a fondo i tempi, ritmi e metodi di lavoro, la coesione del gruppo, l’importanza dell’armonia e dell’allegria nella riuscita di un progetto teatrale, ma a differenza del cinema, che fissa sulla pellicola il volere del regista e si ripete immutato ed immutabile all’infinito, il teatro si reinventa ogni sera, quando una recita non è mai uguale all’altra, perché nel teatro c’entra sempre e prima di tutto la vita, il “qui ed ora”, vitale ed essenziale nel complesso rapporto tra attori e spettatori, tra il palco e la platea.
Ha ragione quindi il regista Peter Brook quando afferma: “Il teatro ha una caratteristica particolare. E’ sempre possibile ricominciare da capo. Nella vita questo è un mito: noi, da soli, non possiamo tornare su nulla, le foglie ricrescono, sempre nuove, gli orologi non tornano mai indietro, non possiamo mai avere una seconda occasione. In teatro la lavagna viene continuamente cancellata.”
Per questo chi lo prova non vi sa più rinunciare ed anche perché vivere mille vite diverse, di padri, madri, figli, amanti ci porta a mettere a nudo noi stessi e i nostri sentimenti più profondi, toccando finalmente, e senza inganni, tutte le corde del cuore.
Lasciamoci dunque rapire dal teatro, un sacrificio d’amore che dura tutta la vita (Federico Garcia Lorca).
Chiara Mutton Presidente Piccolo Teatro Città di Sacile e curatrice del progetto
orario di apertura: da lun a ven ore 16-20 - sab e dom ore 10-13 / 16-20