Compagnia vincitrice Premio “E. Trivellone” 2024

LA STRANA STORIA DEL Dr JEKYLL & Mr HYDE

TEATROIMMAGINE di Salzano (Ve)
adattamento nello stile della Commedia dell’Arte e regia di Benoit Roland

Dall’atmosfera noir londinese, lungo le nebbiose rive del Tamigi, alle silenziose
calli nascoste di Venezia... è un attimo! Del resto, la nebbia londinese somiglia stranamente al “caigo” veneziano, a tal punto che le due città si possono fondere e confondere l’una con l’altra. Ed è così che dalla bruma londinese escono il Dottor Jekyll e Mr Hyde e dal “caigo” veneziano invece il Dottor Jacopo e Miss Heydi, Ottone e Tellurio, ma anche Teodolinda e Lucilla, Pantalone e Fontego. In questa originalissima versione della storia, a differenza del romanzo di R.L. Stevenson, non si è voluto lavorare sul lato “cupo e malvagio” del protagonista, ma sul contrario del carattere del personaggio, sull’antinomia, sull’opposto. Un gioco del “doppio” che è proprio l’uso della maschera ad alimentare con esiti del tutto inattesi, laddove è il divertimento a dettare il ritmo della storia.

SUPER

PROSCENIUM TEATRO di Azzano Decimo (Pn)
commedia brillante – testo e regia di Roberto Ciufoli

Scritta e diretta da Roberto Ciufoli, già componente del famoso quartetto “La Premiata Ditta”, la commedia si svolge nell’America degli anni ’70, nella casa di Maggie e Phil, una stravagante coppia di aristocratici. L’ennesima scappatella dello sciupafemmine Phil, condita dalle bugie dell’amico George, metterà in moto una serie di equivoci e malintesi, alimentati inconsapevolmente proprio da Maggie, artista da strapazzo e vittima dei continui tradimenti del marito, insieme alla nuova giovane e svanita amante Julie. La situazione s’ingarbuglia sempre più, aumentando il tasso di divertimento, anche grazie all’avvicendarsi di altre curiose figure, che costringono i protagonisti a delle vere e proprie acrobazie di nonsense, no all’inatteso e sorprendente finale.

Compagnia vincitrice Premio “Vota il tuo Scenario” 2023

AFFETTI & DIFETTI

TEATRO DELLE ARANCE di San Donà di Piave (Ve)
di e con Giovanna Digito e i musicisti Cristian Ricci e Giovanni Buoro

La struttura dello spettacolo è composta da una serie di coinvolgenti racconti di
un tempo non troppo lontano, che tutti abbiamo vissuto (le partite di calcio, le ere del paese, l’oratorio). Storie raccontate con spirito di osservazione da alcuni autori del nostro territorio, che fanno sorridere e riflettere, divertono e commuovono, grazie all’estro scenico di tre straordinari artisti. Il contrappunto musicale è studiato appositamente per sottolineare sia i momenti di ilarità della narrazione sia quelli più emotivamente intensi, attraverso l’uso del dialetto che esalta espressioni e modi di dire legati a ricordi, valori, personaggi e memorie che il tempo non deve cancellare.

CANTI DALLA CASA DEI VIVENTI

STORICA SOCIETÀ OPERAIA di PORDENONE in collaborazione con Piccolo Teatro Città di Sacile
opera-melologo in dieci quadri per voci recitanti, mezzosoprano ed ensemble

testo di Angelo Floramo, musica di Carlo Galante
su commissione della Storica Società Operaia di Pordenone
voci recitanti del Piccolo Teatro Città di Sacile - Serena Ervas, Stefano Indrigo, Christian Mariotti, Morena Pajer, Paola Tomasella regia Edoardo Fainello
Silvia Regazzo mezzosoprano
GO-Borderless Orchestra - Gabriele Bressan oboe/corno inglese, Davide Teodoro clarinetto/clarinetto basso, Ludovica Borsatti sarmonica, Mojca Batič violino, Barbara Grahor Vovk viola, Vida Furlan violoncello
direttore Eddi De Nadai

Progetto GO!2025
Canti dalla frontiera. Ogni pietra una voce, ogni voce una storia.

Nella cultura ebraica i cimiteri vengono chiamati ‘Bet ha-hayyim’ “Casa della vita” o “Casa dei viventi” o anche ‘Bet ‘olamim’, “Casa dell’eternità”: quello antico di Valdirose (Rošna Dolina), tra Gorizia e Nova Gorica, narra qui le storie di chi l’ha eletto a sua eterna dimora.
In dieci quadri, recitati dagli attori del Piccolo Teatro Città di Sacile, contrappuntati dal mezzosoprano Silvia Regazzo e dipinti dalla tavolozza sonora della GO-Borderless Orchestra, il melologo creato dalla penna di Angelo Floramo e dalla partitura musicale di Carlo Galante prende vita raccontando sogni, ricordi e sentimenti di vibrante umanità, che toccano le corde più profonde dell’anima.
Commissionata dalla Storica Società Operaia di Pordenone, l’opera prova a tradurre in forma artistica del tutto originale l’idea di un “con ne” che interpella la storia, la cultura e la vita dei popoli, perché in quella minuscola “casa dei viventi” lungo la frontiera si è sedimentata l’identità plurale di un’Europa complessa, ferita e devastata, eppure meraviglioso esempio di bellezza e di ricchezza culturale. Un mondo che ancora oggi ci parla di come tutti i confini siano fatti per essere sconfitti, perfino quello che apparentemente divide i vivi dai morti.