successo, applausi e divertimento per la Compagnia di Sacile di scena in Provincia
Brindisi al successo della Festa Goldoniana a Sacile con gli
attori del Piccolo Teatro, che hanno concluso nella loro città il percorso ideato per il
cartellone di “Musae” che li ha visti protagonisti di un piccolo festival dedicato all’Autore veneziano intorno all'attesa première della commedia “La famiglia dell’antiquario”.
Grazie alla
sinergia con la Provincia di Pordenone e alla
collaborazione dei Comuni ospiti – oltre a
Sacile, San Vito al Tagliamento e Sesto al Reghena – la Compagnia ha potuto restituire l’atmosfera di una serie di “
quadri veneziani” percorrendo le pagine letterarie di Goldoni e dei suoi personaggi, dei quali sono state mostrate le molte attitudini nell’evoluzione di una drammaturgia che dalla tradizione della Commedia dell’Arte arriva a portare in palcoscenico il “
gran Teatro del Mondo”.
Ecco dunque la commedia di transizione, giocata tra le maschere e i caratteri della nuova borghesia veneziana ne
“La famiglia dell’antiquario” messa in scena a Sesto al Reghena con un applauditissimo debutto; quindi lo
spaccato di un campiello veneziano e dei suoi abituali frequentatori, tra i tavolini dell’onesto caffettiere, la sala da gioco e gli spassi del carnevale, così come sapientemente ricreati dalla
Compagnia ospite de La Bottega di Concordia Sagittaria nel testo de “La bottega del caffè” visto all’Auditorium Concordia di Pordenone. Ed infine il tratto popolaresco ed immediato dei pescatori di Chioggia nel
capolavoro assoluto de “Le baruffe chiozzotte”, con il quale gli attori del Piccolo Teatro hanno divertito il folto pubblico di San Vito al Tagliamento. Platea numerosa ed incuriosita anche nell’
ultima serata di Palazzo Ragazzoni a Sacile, dove le improvvisazioni e i
frammenti teatrali degli attori goldoniani sulle note di un violoncello barocco hanno fatto da festosa cornice ad una
serata di cinema dedicata ad un personaggio che si potrebbe definire anch’esso “goldoniano” nella sua anima seducente e spaccona, quel
Giacomo Casanova figlio egli stesso di un’attrice e protagonista di una vita sempre sotto i riflettori,
perfetto distillato dello scintillante fascino del Settecento veneziano.