Questo particolare allestimento bilingue della commedia è stato realizzato nell'anno 2000 dal “Piccolo Teatro” e dalla Compagnia teatrale francese de “I Coragi” in occasione della firma del gemellaggio tra le città di Sacile e di La Réole (Aquitania) all’interno del Festival “VivaCité”, manifestazione organizzata ogni due anni dalla cittadina sulle rive della Garonna, nel cuore di un territorio ad alta concentrazione di famiglie italiane emigrate proprio dall'area liventina a cavallo tra Veneto e Friuli. Il copione originale delle “Baruffe” goldoniane si presenta quindi adattato in una speciale versione, che segue una regia comune basata sui alcuni principi condivisi, ovvero:
che siano mantenuti il più possibile l’impatto e la comicità tipici del dialetto: accanto al chiozzotto i francesi hanno scelto perciò di recitare dando alla lingua francese il colore del dialetto provenzale, curando una nuova traduzione della commedia;
che tutti gli attori recitino: ogni personaggio ha il suo “doppio” e in scene diverse compaiono ora l’uno ora l’altro, ciascuno recitando nella propria lingua; l’identificazione dei personaggi viene facilitata dai medesimi costumi;
che nel susseguirsi delle scene ci sia una mescolanza di lingue secondo schemi diversi, studiati sulla base della trama e del cambio dei personaggi, ma sempre nell'ottica di poter permettere a tutto il pubblico (bilingue oppure no) di seguire e comprendere la trama e lo spirito della commedia.
Per il debutto francese dello spettacolo, erano stati aggiunti anche alcuni brevi interventi (utilizzati specie nei cambi di scena) scritti ex-novo per l'occasione e basati su di un immaginario incontro in terra di Francia tra Goldoni stesso e J.J.Rousseau, come cornice ideale ed agone intellettuale intorno al rapporto tra lingua, drammaturgia e capacità di coinvolgimento del pubblico.
La stesura del nuovo copione ha richiesto più di un anno di lavoro da parte di un'équipe di circa una decina di persone tra francesi e italiani, mentre per il montaggio vero e proprio dello spettacolo sono stati necessari circa 15 giorni di prove per le due Compagnie, impegnate in Francia sotto la guida dei registi Flavio Rover e Daniel Cazenave-Gassiot e la costante attenzione della stampa locale, che ha fatto più volte visita alle prove, facendo seguire una lunga serie di articoli sui maggiori quotidiani locali (Le Réolais, Le Républicain) e regionali (Sud-Ouest, il secondo quotidiano di Francia con le sue 400.000 copie di tiratura), senza contare le interviste e i servizi della TV regionale dell'Aquitania (France 3).
Il progetto "Barouffe à Chioggia" (omaggio al titolo francese della commedia), che ha debuttato il 20 luglio 2000 di fronte ad un pubblico di più di 700 persone, ha meritato una menzione speciale anche da parte dell'Unione Europea (che ha in parte contribuito economicamente alla realizzazione del Festival), che ne ha sottolineato l'originalità e il carattere fortemente "europeo" di integrazione e collaborazione tra Paesi e gruppi diversi nel nome della cultura. Lo spettacolo è servito infatti a cementare l'amicizia tra le due Compagnie, da allora riunite sotto il nome di "Piccoragi", che quasi ogni anno si sono ritrovate nei due paesi per una breve tournée in diversi luoghi, sempre invitate e sostenute dalle istituzioni locali e regionali e dalle Associazioni che operano nell'ambito degli scambi internazionali e dei gemellaggi franco-italiani.
Alla prima rappresentazione francese ha fatto seguito nel 2002 una tournée nel bordolese (Marmande, Léognan/Bordeaux e Agen), che ha avuto il sostegno delle maggiori Istituzioni in rappresentanza degli emigranti italiani (Consolato onorario d’Italia a Bordeaux, Comitati Società Dante Alighieri, Associazione degli Italiani d’Aquitania) oltre a varie Associazioni impegnate in gemellaggi e scambi culturali internazionali. Il consenso da parte del pubblico e della critica sono stati ovunque unanimi. Nel 2001 lo spettacolo è stato rappresentato con eguale successo anche in Italia, durante la tappa sacilese del gemellaggio tra le due città. La successive tournée italiana, dell’estate 2003, ha registrato in totale più di 1.600 spettatori, toccando alcuni centri gemellati con città francesi (oltre a Sacile, Portogruaro/gem. Marmande) e altri in cui è stato possibile ricreare l’ambientazione “originale” del testo goldoniano: esemplari in questo senso le location di Muggia (centro storico) e della stessa Chioggia (isola di S. Domenico), una serata alla quale la sede regionale RAI del Veneto ha dedicato un ampio redazionale televisivo. Ancora nel 2004 lo spettacolo è stato rappresentato con successo al Festival internazionale “Ave Ninchi” di Trieste, dove la critica ha sottolineato in particolare il ritmo, l’affiatamento e l’estrema accuratezza dell’allestimento e della regia, capaci di creare grande divertimento sia sul palco che in platea. Nel 2005 lo spettacolo è tornato in Francia, questa volta ospite delle “Giornate italiane” di Wittenheim-Mulhouse in Alsazia, mentre per l’anno goldoniano (2007) le due Compagnie hanno scelto di nuovo l’Italia, per un’intensa settimana tra Pordenone (serale e in matinée per le scuole) e Gorizia, in occasione del XVII Festival teatrale internazionale “Castello di Gorizia”. Anche in questo caso, giudizi lusinghieri e concordi: ancora una volta, “Baruffe da applausi”, coronate da un duplice riconoscimento conquistato proprio in questa occasione, con il secondo posto assoluto in concorso e il “premio speciale della giuria” espressamente istituito per sottolineare il grande lavoro di regia e drammaturgia necessario per realizzare lo spettacolo e l’altissimo valore culturale dell’operazione “che evidenzia” – come si legge nella motivazione - “le straordinarie potenzialità del Teatro come valido strumento di relazione interculturale”. Nel 2008 le “Baruffe” sono tornate a La Réole, dove mancavano dal debutto del 2000, per due nuove repliche da “tutto esaurito” nell’ambito delle manifestazioni per il rilancio del gemellaggio con la città di Sacile. Nel 2009 il tour ha fatto tappa al Festival International de Théâtre d'Amateurs di Namur (Belgio), dove lo spettacolo ha entusiasmato il pubblico che gremiva il teatro della Maison de la Culture nella serata d'inaugurazione di questa importante vetrina delle migliori Compagnie di teatro amatoriale a livello internazionale (11 lavori selezionati su 33 domande giunte da tutto il mondo).
Fin dal 2000 la stampa ha sempre seguito con molto interesse questa originale operazione culturale, con il coinvolgimento dei maggiori quotidiani locali e regionali (Le Réolais, Le Républicain, Sud-Ouest, Il Gazzettino, Messaggero Veneto, Il Piccolo), della radio e della TV regionale (France 3, RAI Tre), che hanno dedicato moltissimo spazio alle varie fasi del progetto e alla sua realizzazione finale. Tra le molte recensioni raccolte, ci piace sottolineare in particolare quella di André Elcé, opinionista de Le Républicain: “Io conosco il Teatro da molti anni per averlo frequentato sia a La Réole che altrove, tanto da attore che da regista, ma devo dire che ‘Le baruffe chiozzotte’ mi hanno provocato un brivido di piacere quale da molto tempo non avevo più provato. Un’impresa come questa, così originale, così difficile e insieme così bella ha meritato ampiamente le ovazioni di un pubblico tutto in piedi e quasi incredulo. Non è nelle mie abitudini parlare di ‘perfezione’, ma non esiterò un attimo ad usare questa espressione, tanto mi pare assolutamente giustificata.” (28.7.2000)