GIOVANNI BETTO e PAOLO PERIN presentano

GINETTACCIO - storia di un uomo giusto

distribuzione Luisa Trevisi - idee che danno spettacolo / in collaborazione con UTE di Sacile e Altolivenza

L'incredibile storia di Gino Bartali (per molti aspetti sconosciuta fino alla sua morte) viene riscritta dai due artisti per essere raccontata attraverso gli occhi di Giorgio Goldenberg, ragazzino ebreo nascosto in una delle case del grande campione e, come tanti, da lui salvato durante la guerra. La straordinaria vita del ciclista toscano viene recitata e can- tata con tinte leggere e poetiche, intrecciando vicende sportive e umane. Due Tour de France, tre Giri d'Italia, quattro Milano-Sanremo e centinaia di ebrei: queste le sue più grandi vittorie.

L’IMPORTANZA DE CIAMARSE JURE

COMPAGNIA GIOVANI de LA BARCACCIA di Trieste
dalla commedia “L’importanza di chiamarsi Ernesto” di O. Wilde - regia di Esther Bianco

Tratto dalla celebre pièce scritta da Shaw nel 1912, lo spettacolo del Terzo Teatro si sposta con leggerezza dal Covent Garden di Londra al Mercato di Rialto a Venezia, mentre le corse dei cavalli di Ascot lasciano il posto ai palchi del Teatro La Fenice, durante la messinscena del “Ri- goletto” di Verdi. Elisa Dulitto, la sguaiata popolana “da educare” all’eleganza, è un po’ Cene- rentola, un po’ Pretty Woman, ma anche Mary Poppins: comunque sia, l’austero professor Ghigi alla fine non potrà che capitolare di fronte all’amore!

TEMPESTE D’AMOR PERDUTE

COMPAGNIA PANTAKIN da Venezia
liberamente tratto da W. Shakespeare - regia di Michele Modesto Casarin
produzione Pantakin Commedia e Teatro della Gran Guardia, in collaborazione con Febo Teatro

La giovane Isabella, tornata dall’Inghilterra alla metà del 1600, ritrova a Comacchio la compagnia di Commedia del- l’arte “Gli Uniti”, in procinto di imbarcarsi per Venezia. La peste ha lasciato però solo tre attori vivi: una donna e due uomini, che ormai disperano di poter rimettere in piedi il loro repertorio. Come risollevare le sorti della Compagnia? Forse ispirandosi al teatro di un certo William Shakespeare, che miete successi al Globe di Londra pescando proprio da antiche commedie italiane. Mescolando dunque la poesia del bardo inglese con i lazzi dei comici dell’arte nascerà un nuovo spettacolo, anche se il destino in agguato non mancherà di sparigliare le carte...

E GIUDITTA APRÌ GLI OCCHI

COMPAGNIA VITTORIESE DEL TEATRO VENETO di Vittorio Veneto (Tv)
commedia dialettale di Carlo Lodovici – regia di Dario Canzian

In una specie di “corte dei miracoli” ambientata nel Veneto del Dopoguerra si svolgono le vicende di Matteo e Giuditta, coppia di accattoni coinvolti in una picaresca guerra per il controllo del territorio. Nel corso della trama, la commedia scivola tra dialoghi allegri e squisitamente coloriti di puro stampo veneto e momenti quasi melodrammatici, sostenuti da una galleria di personaggi ottimamente caratterizzati, dalla notevole carica emotiva. Indovinati anche l’allestimen- to e la regia dello spettacolo, al quale va il merito di riscoprire un autore che molto contribuì a rinnovare il repertorio teatrale veneto, spesso lavorando a fianco di grandi artisti come Cesco Baseggio.

UN CURIOSO ACCIDENTE

Gruppo Teatrale LA BOTTEGA di Concordia Sagittaria (Ve)
di Carlo Goldoni - regia di Filippo Facca

L’Aja Olanda, 1740 circa. Filiberto, ricco mercante, ospita il giovane ufficiale francese de La Cotterie, ferito in battaglia durante una ritirata. Tra il tenente e la figlia del padrone di casa, Giannina, nasce un tenero amore che la ragazza vuole tenere nascosto al padre temendo il suo diniego. Perciò fa credere che il francese sia innamorato di Costanza, figlia del finanziere arricchito Riccardo, inviso a Filiberto per le sue vedute limitate. Al contrario il mercante “liberale e di ampie vedute” faciliterà in tutti i modi l’unione fasulla tra i due giovani, fino a quando gli eventi non prenderanno una piega imprevista.

LA VEDOVA SCALTRA

TEATRO DEI PAZZI di San Donà di Piave (Ve)
Compagnia vincitrice del “Premio E. Trivellone” nella Stagione “Scenario 2019”
di Carlo Goldoni - regia di Giovanni Giusto

"Era necessario per il mio giuoco trovar due personaggi che sapessero così ben affettar la loro lingua con l’italiana in un quasi Gramelot, che mostras- sero con sgarbo e mala grazia il carattere della loro nazio- ne. (...) il carattere di un Milord Inglese e di un Nobile Spagnuolo (...). E in mezzo il povero Conte italiano, stra- pazzato, trattato da impostor e corroso dall’amor". La protagonista, attorniata da corteggiatori ridicoli, destinati a cadere nella trappola dell’amore fatale, dà vita ad una commedia che, come dice lo stesso Goldoni, diverte il pubblico beffandosi degli inna-
morati e delle loro Nazioni.