Nuova produzione 2010

La commedia

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Una famiglia come tante, durante la grande crisi (quella degli anni Settanta, s’intende!), prova ad ingegnarsi per far quadrare il bilancio familiare: fin qui niente di strano, almeno in apparenza, ma poco alla volta un’altra verità prende corpo… mentre un vicino ficcanaso rischia di mettere a repentaglio l’agognato successo, ormai a portata di mano! Strano mestiere davvero, quello che vede un padre invalido passare il testimone al figlio – un po’ scavezzacollo, certo, ma di buona volontà – mentre la madre difende a spada tratta i suoi uomini dalla cattiveria del mondo e dalle pericolose ingenuità di una fidanzata bella ma svampita, come si addice alle cronache dell’epoca (…e non solo!). Non avete capito di cosa si tratta? Meglio così, non vorrete certo che vi si guasti la sorpresa! Però il divertimento è assicurato, specialmente se, come in tutte le storie più intriganti, sarà una donna misteriosa a portare scompiglio nell’organizzato “quadretto di famiglia in un tinello”, alla prese con il piano perfetto (… o quasi…).

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Andata in scena per la prima volta a Praga nel 1977, “La prova generale” è una delle commedie nelle quali la vena ironica di Aldo Nicolaj (1920-2004) si esprime senza quella malinconia che caratterizza altri copioni di questo prolifico autore, curiosamente rappresentato più all’estero (soprattutto, ma non solo, nei paesi dell’Europa orientale) che in Italia, dove spesso i suoi testi incapparono negli strali della censura per il loro mordente critico, originale e coraggiosamente anticonformista.
Estroso, non classificabile, lontano da clichés, Nicolaj propone un teatro vitalissimo, ricco di invenzioni personali, senza alcuna ombra moralistica. Ha saputo sperimentare stili diversi, passando con disinvoltura ed efficacia dal simbolismo al neorealismo, dal surrealismo al teatro della crudeltà, fino al teatro dell’assurdo. La sua è una drammaturgia contemporanea che recupera parola e dialogo in un momento storico in cui una certa avanguardia li aveva o credeva di averli superati.
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Nicolaj si accostò al teatro da bambino grazie alla radicata passione familiare per il palcoscenico e, scoperta la sua “vocazione”, giurò a se stesso che avrebbe dedicato tutta la sua vita al teatro. Una promessa mantenuta, con più di quaranta commedie – alcune rimaste inedite – una cinquantina di monologhi e tre riduzioni teatrali (La Pisana da Ippolito Nievo, Senilità da Italo Svevo e L’altro, da “Fratelli” di Samonà).
La produzione di Nicolaj si è rivolta soprattutto alla descrizione della semplice quotidianità della classe borghese e piccolo-borghese, creando spesso indimenticabili personaggi emarginati, sconfitti o in lotta con un destino avverso, come i due protagonisti di quella che forse è la più famosa delle sue commedie “Classe di ferro” (1974): quei due inossidabili vecchi trascurati dalla famiglia, ma ancora non domi dalla vita.



Note di regia

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Nell’allestimento della commedia proposto dal Piccolo Teatro è stata volutamente mantenuta la riconoscibile e chiassosa ambientazione “anni Settanta”, con tutto il suo datato corredo di arredamento, costume ed espressività ormai entrati nell’immaginario collettivo, insieme alle evidenti allusioni a quel repertorio di argomenti e rivendicazioni sociali molto in voga all’epoca. Tuttavia quello che Nicolaj considerava un testo contemporaneo e graffiante su un certo tipo di conformismo borghese, che a confronto con la seria attualità della cronaca nera di quegli anni sfociava in una sorta di “teatro dell’assurdo” al limite della perfidia, diventa oggi, mantenute le opportune distanze temporali, un esempio di scrittura intelligente e sarcastica a metà tra il giallo e la pochade, che prende di mira con piglio brioso e divertente un certo tipo di italica arte dell’arrangiarsi, storicizzata in un determinato periodo del nostro passato ormai non più tanto recente. Però è anche una straordinaria occasione, in questi nuovi tempi di crisi e di attesa, per prenderci un po’ in giro con la necessaria leggerezza ed ironia, senza suggerire ovviamente facili scorciatoie, ma semplicemente perché in fondo prima o poi, come diceva il grande Eduardo, “ha da passa’ ‘a nuttata”.

scheda spettacolo

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Locandina (PDF 684 Kb)
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TIitolo

"La prova generale"
di Aldo Nicolaj, regia di Flavio Rover

Genere

Commedia brillante in lingua in due atti

Durata

1 ora e 50' circa (compreso un intervallo)

SIAE

Testo tutelato

Palcoscenico dim. min.

larghezza mt 8
profondità mt 6
altezza mt 4
possibilmente: fissaggio scene con viti e chiodi sul pavimento; fondali e quinte nere

Potenza elettrica minima

12 kiloWatt (380 Volt trifase)

Allestimento

arrivo dei tecnici sul posto in mattinata;
la Compagnia è dotata di proprio impianto audio e luci; si prega di comunicare nominativo referente locale per accoglienza ed eventuali informazioni tecniche; per qualunque chiarimento tecnico e logistico si prega di contattare direttamente la Compagnia
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